Dottoressa mio figlio ha la tosse, posso fare l’aerosol nel bambino?
Questa è una delle classiche domande che vengono rivolte al farmacista nei fine settimana d’inverno.
Il dubbio nasce in quei giorni in cui lo studio pediatrico è chiuso.
Una mamma si e una no hanno ti hanno dato parlato dei poteri miracolosi dell’aerosol, ma tu sei indecisa sul da farsi.
Dottoressa mio figlio ha la tosse, posso fare l’aerosol nel bambino?
Che sia raffreddore o tosse, la risposta giusta alla domanda è :”Dipende”.
Che sia raffreddore o tosse, la risposta giusta alla domanda è Dipende
Perché bisogna innanzitutto capire bene qual è la natura del problema, e poi valutare se la nebulizzazione può favorire la guarigione o essere un’azione controproducente.
Questa valutazione dovrebbe essere fatta dal pediatra, in seguito ad una visita, ma esistono delle situazioni in cui anche tu puoi prendere una decisione sicura.
Qui di seguito vedremo quando è bene ricorrere all’aerosol terapia, quali tipi di soluzioni utilizzare in sicurezza e quali modelli di aerosol preferire.
Cos’è l’aerosol terapia e a cosa serve?
L’aerosol è uno strumento in grado di trasformare una soluzione liquida in particelle piccolissime pronte per essere respirate.
Ha un corpo motore, un tubo ed un’ampolla, il vero cuore dell’apparecchio perché è la parte che trasforma il liquido in goccioline minuscole.
Quello che probabilmente non sai è che a seconda della dimensione delle particelle formate, le goccioline respirate si depositeranno nel naso o scenderanno verso i bronchi, ma non agiranno su entrambe le zone contemporaneamente.
Se il bambino ha il raffreddore devi usare lo strumento che forma delle particelle specifiche per restare nella cavità nasali.
Se ha la tosse invece serve l’ampolla classica che nebulizza particelle che si depositano nei polmoni.
Questa informazione, spesso non data, è fondamentale.
Quale senso avrebbe per un raffreddore respirare delle particelle che non si fermano nel naso, ma che scendono ai polmoni?
Nessuna.
Anzi sarebbe controproducente. E’ come se avessi dolore alla mano e mettessi la crema antidolorifica al braccio sperando che agisca sulla mano..
Proprio per l’uso scorretto che è stato fatto dell’aerosol, i pediatri sono stati quasi tutti concordi sulla scarsa utilità della pratica se non fatta con criterio e controllo pediatrico.
Secondo Antonio Boccazzi, infettivologo e dirigente medico nell’Unità di Pediatria a media intensità alla Clinica De Marchi di Milano, l’Aerosol va fatto “solo quando serve”.
Il bambino che ha asma o bronchite, accertate da visita specialistica che deve ricorrere all’aerosol terapia con farmaci specifici prescritti in fase di visita.
Per la tosse grassa, o il raffreddore questa pratica non è sempre consigliata.
Susanna Esposito, professore ordinario di Pediatria all’Università di Perugia e presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (WAidid), sostiene che nel 50% dei casi, la pratica di ricorrere all’aerosol sarebbe inutile.
E allora quando farlo?
L’aerosol con l’ampolla classica va fatto quando il problema riguarda le vie respiratorie basse (polmoni), come bronchiti o tosse.
L’aerosol utilizzando il rinowash (ampolla specifica di cui parleremo dopo) va fatto quando il muco riguarda le vie aeree alte (naso- gola).
Tipi di aerosol in commercio
I tipi di aerosol in commercio sono fondamentalmente due: quello a pistone e quello ad ultrasuoni.
Aerosol a pistone
Dal punto di vista della struttura è come il classico aerosol che abbiamo usato anche noi da piccoli.
I motori sono più potenti e meno rumorosi, ma non del tutto silenziosi.
La maggiore potenza si traduce in una minore durata della singola seduta. Fino a qualche anno fa una inalazione completa poteva durare anche 20 minuti, adesso i tempi si sono nettamente dimezzati.
L’estetica è molto più gradevole e meno ospedaliera, esistono anche aerosol per bambini a forma di orso, carota, ippopotamo per rendere l’esperienza meno traumatica.
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L’aerosol a pistone può essere utilizzato per nebulizzare tutti i tipi di farmaci, e le soluzioni acquose nate per questo scopo (a differenza del prossimo).
Aerosol a ultrasuoni
Quando è uscito sul mercato è stato il boom, perché ha un pro che è stato subito amato da tutte le mamme: è silenziosissimo.
Sfrutta una tecnologia simile che ricorda il modo in cui si forma la brezza marina.
Finalmente nessuno strepitio, pianto, nascondiglio e terrore, il bambino poteva fare l’aerosol e guardare la tv, giocare, o fare qualsiasi attività (tranne dormire e poi vedremo perché).
Ma c’è un ma…
Studi recenti hanno messo in evidenza che non va d’accordo con tutti i farmaci: in special modo con il cortisone. Sembra che gli ultrasuoni lo inattivino e che quindi non gli permetterebbero di fare effetto.
Di contro va bene per nebulizzare della soluzione fisiologica, o ipertonica perché non risentirebbe dell’effetto degli ultrasuoni.
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- Senza che il bambino se ne accorga.
Consigli utili
Prima di decidere di fare l’aerosol al bambino per usi diversi dal lavaggio nasale, consulta sempre il pediatra che ti prescriverà la terapia più adatta
Ricorda sempre di :
- Vigilare sul bambino durante l’aerosol terapia;
- Pulire bene l’ampolla e la mascherina dopo ogni utilizzo;
- Non riutilizzare la mascherina per individui diversi in caso di patologie facilmente trasmissibili;
- Usare una soluzione salina sterile per le dosi da inalare in monodose e gettare quello che resta;
- Tenere l’apparecchio lontano dalla portata dei bambini.
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